Lo Sai Che …

Dal 2022 una campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere

Descrizione

“Lo Sai Che” è una campagna di comunicazione lanciata dall’Amministrazione Comunale nel gennaio 2022, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare la cittadinanza sui temi cruciali della violenza di genere e della disparità tra i sessi. Una campagna che non solo informa, ma cerca di stimolare il cambiamento, affrontando questioni legate alla sanità, alla giustizia e agli aspetti sociali di questo delicato tema.

Fin dall’inizio, l’iniziativa ha voluto coinvolgere i più giovani, utilizzando una grafica accattivante e vicina al loro linguaggio. Questo approccio ha trovato un ulteriore rafforzamento nel 2023, grazie alla partnership con l’Istituto Fazzini-Mercantini. Insieme, abbiamo creato un progetto che ha visto gli studenti come protagonisti, autori e autrici delle domande alle quali rispondere con l’aiuto di esperte e professioniste, al fine di stimolare una riflessione profonda e consapevole sui temi trattati.

Nel 2025, la campagna “Lo Sai Che” si rinnova, portando la sua comunicazione a un nuovo livello. In collaborazione con gli sportelli CAV e CUAV della Cooperativa On The Road e l’Associazione Radio Incredibile, l’Amministrazione ha scelto di affiancare ai tradizionali manifesti cartacei la produzione di un podcast dal titolo “Lo Sai Che – Il Podcast”. Questo nuovo strumento permette di raggiungere un pubblico ancora più ampio, favorendo la diffusione di informazioni in un formato accessibile e dinamico.

Ogni anno, attraverso manifesti, eventi e ora con il podcast, “Lo Sai Che” esplora storie reali, fornisce informazioni legali, sanitarie e sociali e offre risposte a domande cruciali sulla violenza di genere. I manifesti, distribuiti nei principali spazi pubblici, sono parte di un progetto che mira a sensibilizzare tutta la comunità, mentre il podcast offre un’occasione di approfondimento, con interventi di esperti, testimonianze e riflessioni che stimolano il cambiamento sociale.

La violenza di genere e la disparità tra i sessi sono questioni che riguardano tutti. La campagna “Lo Sai Che” è un’opportunità per fare la differenza, partendo dalla conoscenza e dalla consapevolezza. Segui il nostro percorso, ascolta il nostro podcast, leggi i manifesti e unisciti al nostro impegno contro la violenza e le discriminazioni di genere.

PODCAST

A partire dal 2025, grazie a una raccolta di domande provenienti dagli studenti dell’Istituto Fazzini-Mercantini di Grottammare, il progetto si è trasformato in un podcast, per dialogare con i giovani in modo più diretto ed efficace.

Questa serie di podcast propone conversazioni con esperti e professionisti sul tema della violenza di genere. Gli episodi affrontano vari aspetti del fenomeno: dalla storia dei diritti delle donne alle cause della violenza maschile, dalle sue diverse forme ai segnali d’allarme nelle relazioni e in ambito familiare. Si parla anche del ruolo delle istituzioni e dei centri antiviolenza nella prevenzione e nel contrasto alla violenza, e di come anche gli uomini possano contribuire attivamente a un cambiamento culturale. L’obiettivo principale è informare e sensibilizzare, rispondendo anche alle domande poste direttamente dagli studenti.

Lo sai che – il podcast è una produzione di Radio Incredibile APS su progetto del Comune di Grottammare in collaborazione con la cooperativa sociale On the Road.

-Produzione esecutiva di Radio Incredibile.
-Cura Editoriale, Comune di Grottammare, Assessorato alle Pari Opportunità e Cooperativa Sociale On the Road.
-Supervisione del suono, scelta musicale, postproduzione e montaggio del podcast: Sergio Consorti e Sonia Loffreda di Radio Incredibile.
-Fonico di Studio: Sergio Consorti e Elena Di Luigi di Radio Incredibile.
-Conduttori: Sonia Loffreda e Francesco Tranquilli di Radio Incredibile.

Prima puntata

La prima puntata del podcast “Lo sai che” dà il benvenuto a Monica Pomili, assessore all’inclusione sociale, e Martina Sciarroni, consigliera delegata alle pari opportunità e politiche giovanili del Comune di Grottammare che raccontano la genesi del progetto.

Successivamente, si unisce alla conversazione Laura Gaspari, coordinatrice del centro antiviolenza della cooperativa sociale On the Road che affronta la complessa questione del raggiungimento della parità di diritti tra uomini e donne, ripercorrendo la storia delle conquiste e analizzando i passi necessari (educazione, politiche e cambiamento culturale) per superare la violenza di genere e i divari ancora esistenti, ponendo l’accento anche sul ruolo degli uomini in questo processo.

Ascolta la prima puntata

Seconda puntata

Dopo l’uguaglianza di genere, in questo secondo episodio di “Lo sai che – il podcast”, affronteremo un argomento più drammatico e complesso: la violenza di genere. Le domande che guideranno la nostra conversazione provengono direttamente dagli studenti dell’Istituto Fazzini Mercantini di Grottammare, a dimostrazione di quanto i ragazzi siano già consapevoli della violenza maschile contro le donne.

Al microfono Laura Gaspari, coordinatrice del Centro Antiviolenza della Cooperativa sociale On the Road e, accanto a lei, avremo anche Samuela, operatrice dello sportello del Centro Antiviolenza.

Esploreremo le cause della violenza di genere, che affondano le radici in una storica e profonda disparità di potere tra uomini e donne. Definiremo il femminicidio, non un reato a sé, ma l’uccisione di una donna in quanto donna, causata da una questione di genere e una scelta deliberata per controllare. È la punta di un iceberg che include stereotipi di genere e linguaggio sessista.

Parleremo delle molteplici sfide che le donne incontrano oggi: dall’occupare spazi tradizionalmente maschili, al mostrare diverse forme di femminilità valide, fino a confrontarsi con un linguaggio comune che sminuisce e discrimina. Discuteremo il ruolo cruciale delle istituzioni nell’accogliere le donne che cercano aiuto e rifletteremo su come, negli ultimi 10 anni, sia cambiata la nostra capacità di nominarlo e indignarci.

Infine, esploreremo il potenziale ruolo degli uomini come alleati nel mettere in discussione i modelli di mascolinità tradizionali e nel costruire relazioni più autentiche e paritarie.

Unisciti a noi per 30 minuti di ascolto e riflessione su un tema fondamentale per comprendere e contrastare la violenza di genere. In studio con Laura Gaspari avremo il nostro Francesco mentre Sonia converserà con Samuela.

Ascolta la seconda puntata

Terza puntata

Nella terza puntata di “Lo sai che… il podcast”, abbiamo parlato di violenza di genere con le ospiti del Centro Antiviolenza: Simona Annunzi (psicologa) e Laura (operatrice). Il Centro è uno spazio di donne che accolgono altre donne, offrendo servizi gratuiti (colloqui, consulenza legale, sostegno psicologico individuale e di gruppo) per supportare le donne nei percorsi di uscita dalla violenza. Garantiscono privacy e tutela e fanno anche prevenzione, lavorando per rompere gli stereotipi di genere. Sono presenti sul territorio della provincia di Ascoli Piceno, in particolare nelle città di Ascoli, Spinetoli, San Benedetto del Tronto.

In questa puntata è emerso che la violenza non è solo fisica. Accanto a quella fisica (calci, pugni, aggressioni), c’è la violenza psicologica (minacce, insulti, svalutazioni, controllo), che è sempre presente e agisce in modo “subdolo”. Altre forme includono violenza sessuale (mancato rispetto del consenso), stalking, e violenza economica (controllo sul denaro, impedire di lavorare).

Ci sono segnali per riconoscere un uomo violento: una gelosia che diventa controllo su amicizie, famiglia, scelte, portando all’isolamento della donna. Altri segnali sono critiche e svalutazioni costanti, minacce e tentativi di manipolazione. La violenza è sistematica, ripetitiva e intensa. A volte l’uomo violento appare “impeccabile” all’esterno. In casa, attenzione a sbilanciamenti nei compiti e chiusura comunicativa (silenzio punitivo).

La violenza è ciclica: fase positiva -> tensione -> esplosione -> fase positiva (che si accorcia nel tempo).

Per le emergenze immediate (pericolo, aggressione in corso), la risposta è chiamare il 112. Il numero 1522 è gratuito, attivo 24/7 e indirizza ai centri antiviolenza e case rifugio. Le Case Rifugio sono per chi ha bisogno di allontanarsi subito  e non hanno alternative di alloggio.

In caso di pericolo, l’azione principale è scappare. Cercare di controllare o “difendersi” nella relazione violenta non è considerato protettivo. Il mancato rispetto di un “no”, anche in ambito intimo, è violenza.

È fondamentale ribadire che la donna non ha alcuna responsabilità nella violenza che subisce. L’autore del reato è unicamente l’uomo. Spesso le donne si sentono in colpa, ma questo è un elemento su cui i Centri Antiviolenza lavorano molto.

Ascolta la terza puntata

Quarta puntata

In questo episodio ospitiamo Elisabetta Lucidi, avvocata del Centro Antiviolenza “Donna Con Te”, per approfondire il tema della violenza di genere e del supporto legale offerto alle donne che decidono di intraprendere un percorso di uscita da situazioni violente.

La consulenza legale offerto dal centro è gratuita e accessibile alle donne che si rivolgono alle operatrici. Le consulenze sono spesso legate a problematiche penali, come la presentazione di una denuncia, le misure di protezione disponibili, e l’impatto della violenza sui figli minori.

Un punto centrale dell’episodio è il chiarimento sul fatto che rivolgersi a un centro antiviolenza non significa necessariamente voler denunciare: ogni donna ha un percorso diverso, e il centro accoglie i suoi bisogni, siano essi di tipo emotivo, informativo o legale.

Lucidi spiega anche che non esistono strumenti legali davvero “preventivi”: le misure di tutela si attivano solo dopo che la violenza è stata raccontata o denunciata, spesso tramite le forze dell’ordine o un legale. Si parla del braccialetto elettronico, uno dei pochi dispositivi materiali esistenti, e delle misure cautelari previste dal diritto penale, come il divieto di avvicinamento o l’allontanamento dell’autore di violenza.

Nel corso dell’episodio, le domande degli studenti rivelano spesso una scarsa conoscenza dei diritti delle vittime e delle modalità con cui si può ricevere aiuto. Tra i temi trattati: la possibilità (non prevista) di una denuncia anonima, il ruolo della rete amicale nel riconoscere i segnali di pericolo, e cosa prevede il codice penale in caso di stupro.

Insomma, un episodio ricco di contenuti, che chiarisce aspetti fondamentali della tutela delle vittime e sottolinea il ruolo essenziale dei centri antiviolenza, non solo come luoghi di assistenza, ma anche come presìdi di ascolto, informazione e consapevolezza.

Ascolta la quarta puntata

Quinta puntata

Nel quinto e ultimo episodio di “Lo sai che…il podcast” si esplora l’attività dei CUAV, Centro per Uomini autori di violenza, attivi dal 2023 a Folignano (AP) e Lido Tre Archi (FM). I centri sono parte di una rete regionale coordinata dall’ambito territoriale di Macerata e collaborano con enti locali e cooperative sociali. Il loro obiettivo è lavorare con uomini che hanno commesso o rischiano di commettere violenza, per prevenire recidive e promuovere un cambiamento culturale.

La maggior parte degli uomini che accedono al servizio non lo fa spontaneamente. Solo uno su cento vi si reca volontariamente; gli altri vi arrivano tramite provvedimenti giudiziari, sospensioni condizionali della pena, messa alla prova o lavori socialmente utili. Questi uomini spesso manifestano resistenze, tra cui negazione, minimizzazione e ostilità verso il percorso. Il primo obiettivo degli operatori è far comprendere che il centro non giudica, ma accompagna in un percorso di consapevolezza e responsabilità.

Dopo i colloqui iniziali, se ritenuti idonei, gli uomini partecipano a gruppi psicoeducativi, guidati da professionisti formati. Il confronto tra pari è uno strumento efficace per rompere l’isolamento, normalizzare la riflessione e uscire dall’auto-percezione di essere “mostri”. Il lavoro nei gruppi mira a far riconoscere la violenza agita, a comprenderne le conseguenze sulle vittime, a rielaborare la storia personale e familiare, e a costruire nuove modalità relazionali, soprattutto nel ruolo di padri. Viene evidenziata anche la violenza assistita: i figli che vivono in ambienti violenti subiscono traumi anche se non vengono toccati fisicamente.

Il podcast affronta le cause profonde della violenza attraverso il “teorema delle 5 P”:

1. Potere patriarcale – la storica disparità di potere tra uomini e donne.
2. Privilegio dovuto – l’idea che certi comportamenti siano “diritti” maschili.
3. Permesso socio-legislativo – la tolleranza sociale e culturale verso la violenza.
4. Paradosso del privilegio – il disagio maschile legato al fallimento delle aspettative.
5. Corazza psichica della virilità – l’incapacità di riconoscere e gestire le emozioni.

Il centro accoglie anche uomini con comportamenti violenti meno evidenti, come passività aggressiva o manipolazione emotiva. In un caso raccontato, un uomo vi è arrivato spontaneamente, riconoscendo la disfunzionalità della propria relazione.

Una riflessione centrale riguarda il fatto che la violenza maschile sulle donne è un fenomeno sistemico, legato alla cultura di genere e non semplicemente a singole personalità problematiche. Al contrario, i casi di violenza agita da donne verso uomini, pur esistenti, sono numericamente ridotti e non rientrano nello stesso quadro strutturale.

Il podcast si chiude con un invito alla responsabilità collettiva: riflettere su cosa significhi essere uomini oggi, mettere in discussione i modelli dominanti di mascolinità, imparare a riconoscere le emozioni e a chiedere aiuto. Anche gli uomini possono e devono partecipare al cambiamento.

Per contattare i CUAV:
📧 sportelloomini@ontheroad.coop (Fermo)
📧 sportelloominiAP@ontheroad.coop (Ascoli Piceno)
È sufficiente scrivere: “Ho bisogno di parlare”.

Ascolta la quinta puntata

CAMPAGNA 2025

Lo sai che… il numero Anti Violenza 1522 è attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno con un’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco;

Lo sai che… l’App del 1522, è disponibile sui dispositivi IOS ed Android e consente anche di chattare con le operatrici;

Lo sai che… se hai bisogno di aiuto puoi rivolgerti: al Centro Antiviolenza (CAV), al Pronto Soccorso, alle forze dell’ordine, al TUO legale di fiducia, alle assistenti sociali, al Consultorio di zona;

Lo sai che… l’App YouPol della Polizia di Stato è stata estesa anche agli episodi di violenza domestica. La segnalazione può essere effettuata anche in forma anonima;

Lo sai che… le forme di tutela preventiva applicabili agli indiziati dei reati di atti persecutori e di maltrattamenti contro familiari e conviventi, sono: Ammonimento del questore, misure di prevenzione personali (sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, se necessario unitamente ad obbligo di soggiorno, in un determinato comune, divieto di soggiorno in uno o più comuni o in una o più regioni), misure patrimoniali;

Lo sai che… le misure cautelari specifiche, applicabili nel corso del procedimento penale sono: allontanamento dalla casa familiare, e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 282-ter c.p.p.);

Lo sai che… come vittima di violenza, nel corso del procedimento penale, hai diritto di: essere informata dalle autorità sul ruolo e le facoltà in fase di accertamento penale (informazioni sulle strutture sanitarie, case famiglia, centri antiviolenza, case rifugio e sui servizi di assistenza alle vittime di reato), essere ascoltata in giudizio in forma protetta, essere informata sulla richiesta di archiviazione con possibilità di opposizione entro trenta giorni, ammissione al patrocinio gratuito;

Lo sai che… esiste il reddito di libertà, destinato alle donne vittime di violenza, prese in carico dai CAV riconosciuti al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia; le donne inserite in un percorso di uscita dalla violenza, certificato dai servizi sociali o dai CAV possono ottenere il 100 dell’assegno unico per i figli e poter godere dei congedi parentali nel caso di affido esclusivo; le donne vittime di violenza di genere, con un provvedimento dell’autorità giudiziaria, possono richiedere l’assegno di inclusione;

Lo sai che… i reati riconducibili alla violenza di genere puniti dalla legge sono: violenza sessuale (art. 609-bis c.p.), diffusione illecita  dI immagini o video sessualmente espliciti (art. 612-ter c.p.), lesioni personali (art. 582 c.p.), maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.), deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti (art. 583-quinquies c.p.), percosse (art. 581 c.p.), pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 583-bis c.p.), atti persecutori (c.d. stalking – art. 612-bis c.p.), costrizione o induzione al matrimonio (art. 558-bis c.p. ), omicidio (art. 575 c.p.) aggravato (art. 576 c.p.).

CAMPAGNA 2024

Lo sai che… sul territorio provinciale sono presenti i consultori familiari: ASCOLI PICENO 0736358028 Viale Marcello Federici, palazzina Ex Gil dal Lunedì al Venerdì dalle 12.00 alle 14.00 ; S. BENEDETTO DEL TRONTO 07357937425 Ospedale Civile, palazzina corpo “E” dal Lunedì al Venerdì dalle 12.00 alle 14.00;

Lo sai che… presso i consultori familiari puoi ricevere: assistenza ostetrica alla gravidanza a basso rischio; visita ginecologica – ostetrica; screening tumore collo utero; consulenza contraccettiva, interruzione volontaria di gravidanza; sostegno genitorialità; corso accompagnamento alla nascita;

Lo sai che… il contrasto alla violenza di genere deve partire dal cambiamento della cultura millenaria che ha relegato la donna a un ruolo subalterno all’uomo, ponendo le condizioni educative, sociali ed economiche che garantiscono la sua liberazione dalle costrizioni e restrizioni tradizionali;

Lo sai che… esiste un numero telefonico antiviolenza e stalking? 1522;

Lo sai che… per garantire il rispetto delle misure cautelari durante il procedimento per i reati legati alla violenza di genere è possibile richiedere l’applicazione del braccialetto elettronico;

Lo sai che… se sei vittima di violenza esiste un gesto in codice per chiedere aiuto? (riportato in grafica il pollice stretto dal resto delle dita dentro il palmo della mano);

Lo sai che… esistono dei centri antiviolenza su tutto il territorio provinciale: ASCOLI PICENO – Consultorio familiare, Viale Marcello Federici, 0736358914, Lunedì e Mercoledì 16.00 – 19.00 ; Casa Albergo Ferrucci, via S. Serafino da Montegranaro, 20, 07362442502 Giovedì 09.30-12.30;

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Consultorio familiare, Ospedale civile palazzina “F” 073585709 Giovedì 14.30 – 18.30; Mercoledì e Venerdì 9.30 – 12.30;

SPINETOLI – Spazio Tangram, Viale I Maggio n.147, 0735654252 Giovedì 15.00-17.00;

COMUNANZA su appuntamento. Numero Verde 800021314.

CAMPAGNA 2023

Lo sai che… se sei vittima di violenza puoi rivolgerti anche ai Servizi sociali del tuo Comune;

Lo sai che… se sei vittima di violenza puoi rivolgerti anche al Consultorio dove troverai professionisti pronti ad accoglierti e ascoltarti;

Lo sai che… durante il procedimento penale si può vietare l’avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa ed imporre l’allontanamento dalla casa familiare e, se necessario, l’obbligo di pagamento di un assegno a favore dei conviventi rimasti privi di mezzi adeguati;

Lo sai che… per le vittime di atti persecutori (c.d. stalking), maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo, pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili è previsto il patrocinio gratuito a prescindere dai limiti reddituali;

Lo sai che… se si denuncia un reato riconducibile alla violenza di genere, la Polizia giudiziaria deve comunicare immediatamente l’accaduto al Pubblico Ministero, quest’ultimo deve sentire la vittima e chi ha presentato la denuncia entro tre giorni.

CAMPAGNA 2022

Lo sai che… per le vittime di violenza particolarmente vulnerabili è prevista l’audizione in giudizio in forma protetta;

Lo sai che… se sei una donna vittima di violenza puoi rivolgerti gratuitamente ai centri antiviolenza dove riceverai supporto psicologico e legale;

Lo sai che… se hai fondato motivo di credere che le tue immagini intime possano essere diffuse senza il tuo consenso puoi rivolgerti al Garante della Privacy;

Lo sai che… la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate è reato;

Lo sai che… le professioniste che offrono sostegno per uscire dalla violenza hanno l’obbligo di riservatezza e anonimato garantendo piena autodeterminazione.

Pagina aggiornata il 06/06/2025

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