Il nuovo insediamento di Grottammare
Nella seconda metà del XVIII secolo, per le ripetute frane sull’antico centro di Grottammare e per la necessità determinata da un aumento della popolazione, si decise di sviluppare verso la costa la nuova area edificabile.
La frana del 25 gennaio 1779 sollecitò la decisione e, con un Chirografo pontificio del novembre dello stesso anno, il papa Pio VI avviò la definizione del piano regolatore del nuovo incasato.
Il progetto venne affidato all’architetto Pietro Augustoni (Como 1741-Fermo 1815). Il nuovo piano urbanistico risulta ispirato ai principi di uguaglianza e simmetria di matrice neoclassica, molto diffusi all’epoca sia in campo architettonico che urbanistico.
Infatti i nuovi edifici dovevano disporsi su isolati quadrangolari determinati da tre assi paralleli alla Via Lauretana (l’attuale Strada Statale), arteria principale del nuovo incasato, con andamento da nord a sud, e da vie che si intersecano con queste a angolo retto.
Lungo la via principale gli edifici dovevano avere tre piani, mentre nelle aree retrostanti due piani. Venivano inoltre individuate tre aree funzionali della città, secondo un concetto urbanistico di impostazione ippodamea: la zona residenziale e dedicata agli edifici pubblici lungo la Via Lauretana; l’area dedicata alle attività industriali e commerciali a ridosso della spiaggia; una zona “popolare” intorno alla chiesa di San Pio V.
Il nuovo insediamento doveva essere organizzato intorno alla piazza centrale, aperta sulla Via Lauretana, che doveva accogliere la nuova chiesa, dedicata a San Pio V.
Le fasi edilizie della chiesa
La chiesa venne progettata dall’architetto Pietro Augustoni nel 1779, insieme all’impianto urbanistico del nuovo incasato.
L’edificio venne iniziato nel 1780 e seguì in un primo momento il progetto originario, che si può vedere nella navata centrale e nell’abside.
La costruzione si protrasse a lungo: infatti tra il 1847 e il 1850 la chiesa fu ampliata e a questo momento costruttivo risale il completamento della navata centrale e la realizzazione della nuova facciata progettata dall’architetto Virginio Vespignani (Roma, 1808-1882).
La costruzione del campanile fu iniziata nel 1929 e completata nel 1955 su disegno dell’architetto Emilio Ciucci.
Descrizione
La facciata della chiesa, in mattoni a faccia a vista, è divisa in due ordini, sottolineati da un cornicione aggettante decorato da dentelli.
L’ordine superiore presenta un rosone semicircolare sormontato da un orologio ed è concluso dal timpano triangolare.
L’ordine inferiore è scandito da quattro lesene ioniche che imitano il protiro classico e, al centro, il portale che ripete nella sua cornice architettonica il motivo del timpano triangolare.
La tipologia della facciata è ispirata alle chiese romane, in particolare a quelle di Jacopo Barozzi, detto il Vignola (1507-1573).
Il portale è stato progettato dallo scultore Aldo Sergiacomi (Offida, 1912-1994) ma realizzato solo dopo la sua morte dalla sua collaboratrice, Fausta Derna Perozzi, e donato alla chiesa da Diego Scartozzi.
Le ante della porta ricordano la Sacra Giubilare e la salita al seggio pontificio di Sisto V. Sono raffigurati anche San Francesco d’Assisi, il patrono di Grottammare San Paterniano, Santa Teresa e San Umberto, a ricordo dei genitori del committente.
L’interno è molto ampio e luminoso e presenta una pianta a croce latina, con una navata centrale terminante con un’abside e due navate laterali, separate dalla principale con archi a tutto sesto.
All’incontro tra navata principale e transetto si colloca la cupola, con copertura a ombrello a otto falde su tamburo ottagonale. La chiesa presenta molte opere interessanti.
La pala dell’altare maggiore rappresenta San Pio V in preghiera davanti alla Vergine, realizzata dal pittore recanatese Luigi Falconi: l’opera raffigura il santo pontefice nell’atto di ringraziare la Vergine Maria per la vittoria della flotta cristiana su quella turca, il 7 ottobre 1571, nelle acque di Lepanto.
A sottolineare l’avvenimento storico, la tela presenta due schiavi turchi legati all’alto basamento sul quale è riportato un episodio della battaglia.
Al di sotto della pala si trova il coro ligneo e, ancora nella zona absidale, il seggio ligneo a tre posti opera di Vittorio Fazzini, padre del più famoso Pericle.
Altre pitture di pregio sono la tela raffigurante la Madonna, San Domenico e Santa Caterina di Luigi Fontana (1827-1908) e quella con San Filippo Neri del Felici.
La chiesa conserva anche un pregevole battistero architettonico, culminante con una statua lignea raffigurante San Giovanni Battista. Le pareti della navata principale ospitano la Via Crucis in ceramica di Cleto Capponi e l’ambone dello scultore Ubaldo Ferretti.
Nella chiesa si conserva anche un pregevole organo realizzato nel 1784 dall’organaro Gaetano Callido per la Chiesa di Santa Maria ai Monti e trasferito nella chiesa di San Pio V nel 1864, in seguito alle soppressioni degli ordini religiosi seguite all’unificazione dell’Italia.
La fontana
La piazza antistante è ornata da una fontana realizzata dall’architetto Murri nel 1875. È a pianta circolare, posta su un basamento a gradini in travertino e presenta due vasche.
Quella principale è in laterizio e da questa si erge un elemento verticale ornato da decorazioni, con protomi leonine e lo stemma di Grottammare; la seconda vasca è di pietra, di dimensioni più ridotte e corona superiormente la fontana.
Sisto V
Nel 1984 lo scultore Aldo Sergiacomi collocò sulla piazza una statua bronzea raffigurante papa Sisto V, ulteriore omaggio reso al papa dalla sua città natale.
La statua del Papa Sisto V, davanti alla chiesa di San Pio V, è giustificata anche dai legami che ebbero i due pontefici: infatti Sisto V fu nominato cardinale dal Papa Pio V e fu suo confessore personale.
Sisto V e San Pio V
Nel 1984 venne collocata sulla piazza una statua bronzea raffigurante papa Sisto V, opera dello scultore Aldo Sergiacomi, ulteriore omaggio reso al papa dalla sua città natale. Successivamente, nel 2006, la piazza fu arricchita di un’altra statua raffigurante San Pio V, realizzata da Ubaldo Ferretti.
La disposizione delle statue dei due papi, una di fronte all’altra, richiama quella delle loro tombe nella Cappella Sistina nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore a Roma, a testimonianza dei legami che ebbero in vita i due pontefici: infatti Sisto V fu nominato cardinale da Papa Pio V e fu anche suo confessore personale.
Ultimo aggiornamento
23/02/2021, 10:08