LA STORIA DEL BORGO
Le origini di Grottammare risalgono a molti secoli prima dell’era cristiana, anche se le scarse testimonianze archeologiche impediscono datazioni certe e condivise. Le prime attestazioni dell’antico borgo con il nome di Grocte o Grupte, e più tardi, Cripte o Grupte a mare, risalgono sicuramente al X secolo quando fu edificato il Castello, allo scopo di proteggere la popolazione dall’incursione dei pirati saraceni. Per molto tempo sottomessa alla giurisdizione dello Stato Pontificio, nel 1521 Grottammare diede i natali a Felice Peretti che, nel 1585, sarebbe diventato papa col nome di Sisto V, il “papa tosto”. Nei secoli successivi Grottammare continuò a godere di molto prestigio in tutta la zona grazie al suo attivissimo porto, ora scomparso, che oltre ad avere funzioni difensive controllava gli imbarchi e gli sbarchi nelle spiagge di San Benedetto, Cupra e Pedaso. La città fu molto attiva anche durante il Risorgimento, tanto da ospitare Garibaldi e poi anche il re Vittorio Emanuele II, che qui incontrò la commissione partenopea venuta a porgergli l’offerta formale del Regno delle Due Sicilie.
IL CASTELLO
Il Castello, situato nella parte più elevata del borgo medievale, è sorto probabilmente intorno al IX-X secolo d.c.C. e fu sottoposto a vari rimaneggiamenti fino alla metà del Seicento. Nei secoli successivi, a seguito di frane e degli inevitabili cambiamenti storico-culturali, perse la sua valenza originaria e cadde in rovina, nonostante alcuni importanti interventi eseguiti nel tempo, come quello della metà del Seicento, quando papa Urbano VIII elesse Grottammare a presidio della costa pontificia sud-orientale, ordinando il rafforzamento del castello e una nuova dotazione di cannoni a scopo difensivo. Secondo antiche descrizioni, il castello era completato da una torre cilindrica che fungeva da faro e che si trovava nel punto più alto della rocca, sviluppata su tre piani e probabilmente munita di una porta di accesso al castello. Nel 1766 fu in parte abbattuta perché pericolante e nei primi decenni del XIX secolo scomparve anche la porzione restante, per demolizioni e frane.